L'AICCRE e il Patto dei Sindaci

L’AICCRE è struttura di Supporto del Patto dei Sindaci: l’adesione è stato un percorso – culturale, in quanto l’Europa è cultura - iniziato anni fa partecipando a progetti quali il 7° Programma Quadro sulla mobilità sostenibile su azioni di coinvolgimento di comuni europei con i loro cittadini. Difficile dialogo, talvolta, ma di enorme successo per tutti quando si avvera. Queste esperienze sono state portate insieme ai nostri membri alla XIV Assemblea Congressuale Nazionale svoltosi a marzo 2011 con un gruppo di lavoro sulla sostenibilità, espressione di un nuovo cammino associativo da condividere. Un atto di responsabilità dunque importante che l’AICCRE si è assunto con la firma del Patto nei confronti della Commissione UE, ma soprattutto delle generazioni future, con e attraverso gli amministratori locali. E’ fondamentale il continuo richiamo dell’Europa al principio di sussidiarietà, e il Patto dei Sindaci rappresenta uno strumento ed un’opportunità per gli enti territoriali che sono i veri attori di quest’iniziativa che porta benefici a tutto il loro territorio. Ad oggi i Comuni firmatari sono 3.369 in tutta Europa dei quali ben 1.640 in Italia. Il compito per gli amministratori non è facile. Infatti la firma del Patto prevede la realizzazione di un Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) da sviluppare entro un anno dalla firma. E’ per questo che l’AICCRE, all’interno della campagna di promozione e sensibilizzazione del Patto, organizza delle giornate di in-formazione presso e con le sue Federazioni regionali, per dare un sostegno non solo informativo ma anche formativo, un momento di lavoro comune con i propri enti associati regionali. Ragionare sulla radice e sostanza più profonda della opportunità del Patto che è anche un nuovo modo di essere dell’UE che richiede dal basso una partecipazione per seguirla. E dal basso, gli amministratori sono chiamati a dialogare con i loro cittadini per condividere scelte e obiettivi e sostenere quindi la realizzazione del PAES ed il suo mantenimento. Lo sviluppo in Europa ormai potrà essere solo di qualità, non di quantità. Il Patto richiede una presa di coscienza dell’avvio di un processo grande, che coinvolge non solo l’ente, ma altri enti e soprattutto, per avere efficacia sugli obiettivi di sviluppo sostenibile locale, deve coinvolgere i propri cittadini e l’intera comunità locale.